La collezione
privata.
Gli studi tecnici, l’attività imprenditoriale nell’industria a contatto con gli sviluppi della tecnologia e con i problemi dell’organizzazione aziendale hanno stimolato in me un’attitudine mentale costruire e usare sitemi scientifici nell’approccio alla realtà. L’attenzione ai rapporti umani e alle problematiche sociali mi hanno sollecitato a studiare ed individuare nella storia dell’uomo gli aspetti della sua attività che permangono al di là del contingente, tra questi l’arte. L’approccio naturale è stato verso l’arte dei secoli passati, perché corrispondeva a quelli esempi, archetipi, impressi nella memoria storica e legati alla iconografia religiosa prima, borghese e laica poi. Affascinato dalla produzione pittorica di epoche lontane, e riconoscendone l’insostituibile validità, ho percepito però l’inadeguatezza dell’arte figurativa tradizionale a rappresentare la contemporaneità, profondamente caratterizzata dalla scienza e dalla tecnologia. Quindi nel mio percorso di ricerca, basato sull’esigenza di progettualità e chiarezza, ho individuato nel costruttivismo, concretiamo e cinevisualismo le espressioni più rispondenti ai miei ideali culturali ed estetici.Poichè il collezionismo nasce dalla necessità di aver sempre a disposizione l’oggetto che si vuole conoscere più profondamente, la stessa necessità mi ha indotto a raccogliere libri, documenti e opere, che concretizzassero nei modi e nelle specificità proprie quelle tendenze artistiche che avevo individuato. L’arte costruttiva è quella che meglio rappresenta per teoria, metodo e finalità ciò a cui aspiro: che la razionalità governi l’irrazionalità, che lo spirito trionfi sulla materia. E’ stato per me naturale il passaggio dal piacere individuale al desiderio di far partecipare la comunità: ed ecco il progetto di costituire un luogo dove vivere e condividere la grande avventura del conoscere e insieme del migliorarsi.
Parigi 18 Aprile 2002