Una bella teoria è la cosa più pratica che ci sia.
Per un progetto, simile in questo ad un brevetto, si individuano i fatti: qui l’attore che agisce, l’artista che vuol dare qualcosa di sé agli altri locus, l’obbiettivo è di creare un’opera che doni allegria e piacere focus, il punto è che le forme e i colori diano il massimo di se stessi pecus, si deve avere la possibilità economica di usarla con vantaggio modus, si modella unendo l’elaborare proprio all’esperienza altrui tempus, il tempo concesso dev’essere quello necessario, senza fretta fecit rem, per lo scopo di avere il possesso di un’opera che emozioni.
La pratica
La realizzazione del progetto propostomi, distingue le sottostanti 7 fasi che richiedono un approccio diversificato (sette cappelli) alle varie complesse problematiche, affinché riesca, simile allo svolgimento di un brevetto inventivo, ad arrivare a risultati autentici.
01 – Cappello da artista: grazie alle conoscenze acquisite dagli artisti miei amici e dalla letteratura specifica, immagino e definisco la mia particolare tendenza d’arte.
02 – Cappello da progettista: trasformo le idee iniziali in progetti esecutivi realizzabili, sviluppandoli in modo che risultino possibilmente originali ma anche ben accetti agli amatori d’arte.
03 – Cappello da artigiano: trasformo il piano programmatico in fare pratico, realizzando un adatto e robusto supporto standard, bianco.
04 – Cappello da ricercatore: esperimento un mio personale cerchio cromatico: 48 colori puri, luminosi e vivaci, ben distanziati tra loro, connotati dal numero progressivo da 1 a 48.
05 – Cappello da scienziato: scelgo i colori in funzione delle necessità del momento, assicurandomi che l’armonia di base, grazie alla scelta programmata dei colori, permanga comunque.
06 – Cappello da poeta: intervengo a variare la qualità, le quantità e la disposizione dei colori programmati, operando ciascuna volta la scelta più opportuna al caso specifico.
07 – Cappello da critico: cerco la spiegazione e l’approfondimento del mio operare, in modo da potere, mano a mano che proseguo a sperimentare, migliorare la realizzazione.
Come nasce il supporto dell'opera.
Grazie alla collaborazione con una galleria di Milano per la collezione dei quadri “100x100xarte struktura” della tendenza artistica “costruttivismo, concretismo, cinevisualismo + NUOVA VISUALITÀ NTERNAZIONALE” per una possibile creazione di museo monografico d’arte contemporanea a Lumezzane di Brescia, ho potuto valutare il supporto di un quadro di tipo moderno utilizzato dagli artisti di questa tendenza, e paragonarlo al tipo tradizionale usato nella pittura ad olio.
Il tipo tradizionale consiste in un telaio leggero su cui viene inchiodata la tela ed è provvisto di una cornice esterna che diventa impegnativa per l’imponenza estetica, per il peso proprio e per lo spazio occupato, mentre la visione complessiva ne risulta compromessa a causa della tela che si affloscia, dell’ossidazione degli strati di vernice e del vetro protettivo che non è sempre pulito: tutte cose che fanno come da specchio deformante per una normale visione estetica. Il tipo moderno se ne discosta parecchio ma non è ancora soddisfacente poiché il telaio è poco robusto e senza cornice di contenimento e vetro protettivo; la tela è di tipo leggero e una preparazione di base non affidabile. Volendo dare consistenza pratica al mio operare, ho studiato una modalità che elimina i maggiori inconvenienti di queste tipologie, migliora l’uso specifico con l’acrilico e garantisce l’integrità dell’opera nel tempo. L’intendimento è creare un supporto ottimale, consono particolarmente alla realizzazione di un’opera di pregevole gusto e valore artistico, prescindendo dal suo costo iniziale. Tralasciando le mie conoscenze dell’arte nei vari periodi storici, dall’inizio delle civiltà sumeriche a quelle egiziane e a quelle romane, nel processo artistico di evoluzione, faccio riferimento agli approfonditi studi dell’arte greca, specie ai periodi arcaico e classico; le conoscenze storico-artistiche sono state apprese dai testi scolastici e da visite dei luoghi d’origine dell’arte greca, in particolare Atene e Olimpia, oltre a molteplici escursioni in località della cosiddetta
Magna Grecia, con osservazioni mirate ed approfondimenti, relativi a questi contesti. La conoscenza dell’arte classica mi ha consentito di arricchire il mio peso culturale che mi ha condotto ad applicare le conoscenze acquisite al supporto. Nelle varie escursioni ho osservato i particolari dei templi greci dei vari ordini architettonici: cornice, fregio, architrave, capitello, fusto, base, cimasa, dado e zoccolo. Però, più che prendere spunto da questi volumi, ho considerato le modanature che sono gli elementi base o profili di queste costruzioni: listello, fascia, ovolo, tondino, cavetto, gola diritta, gola rovescia e toro. La percezione di questi elementi di saldezza, eleganza ed equilibrio, mi ha condotto a fare un’analisi, una sintesi e un’elaborazione personale: ho operato scelte e fusioni creandone altre in armonia e consonanza, che ho poi utilizzato nella realizzazione dei supporti materiali delle opere.




